Testimonianze d'Arte

Il paese si presenta oggi con caratteristiche architettoniche che lasciano trasparire gli interventi di rinnovamento edilizio attuati soprattutto alla fine del XIX secolo. Interessante per le testimonianze pittoriche e architettoniche è la Chiesa di San Giovanni Battista, più conosciuta oggi come Santuario della Madonna del Carmine, risalente all'XI secolo. Ridotta a chiesa cimiteriale nel Seicento, in seguito fu oggetto di lavori di restauro che comportarono l'abbattimento di una navata laterale. All'interno si conserva un'importante ciclo di affreschi di Pietro da Saluzzo, in parte coperti dall’intonaco, databili intorno al 1470, raffiguranti Santa Caterina d'Alessandria, Santa Maria Maddalena, San Nicola da Tolentino e la Scena di San Giovanni Battista. Un'altra raffigurazione di San Nicola da Tolentino, proveniente dall’ antico pilone esistente vicino alla chiesa, è conservata oggi al Museo Civico di Casa Cavassa a Saluzzo. Nell'attuale Palazzo Comunale è conservata una parte della navata destra dell'antica Chiesa di San Sebastiano, che svolse per tre secoli il ruolo di parrocchiale. Sconsacrata alla fine del Settecento, di essa rimane ben visibile al centro del paese il “ciöché” la massiccia torre campanaria in stile romanico gotico.


La Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista

L'attuale chiesa parrocchiale fu voluta alla fine del Settecento dal piaschese vescovo di Saluzzo Filippo Porporato. Presenta una severa facciata classicheggiante, opera dell'architetto saviglianese Bartolomeo Ricca. Per la sua costruzione venne aperta all’entrata del paese un’apposita cava di mattoni; da qui, la domenica dopo la messa, cordoni di fedeli con un passamano provvedevano al fabbisogno settimanale dei muratori. Da allora la zona ha preso il nome di “Mönatera”. All' interno della parrocchiale è conservato un pregevole fonte battesimale del 1450, proveniente dall’ antica Chiesa di San Sebastiano.


Andando per Santi e Cappelle

In Via Roma sorge l'antica Cappella di San Rocco, eretta a seguito di un voto degli abitanti in occasione delle numerose epidemie di peste. Ridotta ad abitazione privata verso la metà del Settecento, conserva gli affreschi, restaurati, della facciata datati 1534 e raffiguranti un'Annunciazione ed il Santo titolare. Di fronte alla cappella vi è la barocca Chiesa della Confraternita, del 1612. Poco fuori dall'abitato, verso Costigliole, si erge la Cappella di Sant'Anna, decorata nell'abside da un ciclo di affreschi datati 1470, in parte dovuti a Pietro da Saluzzo e raffiguranti un'Annunciazione, Sant'Anna con Madonna e Bambino e Sant’Orsola con le 11.000 vergini. Posta sulla collina che sovrasta il paese è la Cappella di Sant'Orso, figura molto venerata nelle Alpi occidentali come protettore delle campagne. La preesistente cappella è nominata in una donazione del vescovo di Torino Landolfo, nel 1075. Ai confini con Venasca, Pagno e Verzuolo, sulla collina che sovrasta Piasco, a circa mille metri, sorge la Cappella di San Bernardo “il Vecchio”, meta di pellegrinaggio nel mese di giugno per un voto fatto dai piaschesi nel lontano 1676 per la conservazione dei prodotti della campagna. Spicca su un poggio verso Verzuolo la bianca Cappella di Santa Brigida di Svezia, molto cara ai piaschesi che la festeggiano la seconda domenica di maggio e la cui origine pare risalga ai monaci benedettini nel XIV secolo. Ulteriori cappelle sparse sul territorio sono: nella frazione Serravalle la chiesa dedicata alla Madonna della Neve, la cappella di San Defendente e l’ex convento di Tetti Frati; sulla provinciale per Verzuolo la piccola cappella di Santa Croce, in centro paese la restaurata chiesetta della Madonnina e in frazione Sant'Antonio l’omonima chiesa. Nel 1968, con il nascere della parrocchia di San Antonio Abate è stata costruita la moderna struttura dell’omonima chiesa, opera dell'architetto Della Piana.